In questo periodo della mia vita, mi sono accorto che alcune mie "manie" si sono accentuate. Nel bene o nel male.
Una di queste, di quelle che hanno subito un balzo "in avanti" non indifferente, sono le radici.
Sì, le radici, le radici delle piante.
Se quando passeggiate in mezzo alla natura, che sia un sentiero di campagna, di montagna o che sia una spiaggia, non fa differenza, vi guardate intorno, ne potrete trovate di tutti i tipi.
Quelle che troverete in spiaggia le potrete anche riutilizzare.
Spesso già profumano... di mare, di muschio, di terre lontane.
Si, se vi dovesse piacere l'idea di portarle con voi, ovviamente accertatevi prima di poterlo fare, potrete "riciclarle" come ottimi diffusori di profumo.
Personalmente lo faccio. Basta procurarsi una bella radice e una volta al mese farci cadere sopra 7/8 gocce di olio essenziale. Vi trovere cullati dal profumo che più vi piace e vi assicuro che sarà una bella esperienza.
Sono sempre stato affascinato dalle radici. Mi piacciono e mi sono sempre piaciute.
Mi piacciono esteticamente, con le loro forme contorte, annodate, intrecciate. Sembrano degli abbracci.
Mi picciono per quello che rappresentano... le origini, la vita... ma anche il passato.
Uno dei pensieri ricorrenti che emerge quando guardo una radice è il fatto che, nonostante l'arbusto che erano costrette a sorreggere sia morto o sia stato tagliato, loro continuano a rimanere ancorate alla terra. Legate alla vita per ancora tanti, tantissimi anni.
Mi piace questo loro attaccamento alla vita. Questa memoria quasi eterna... questa voglia di vivere oltre la vita.
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