lunedì 30 novembre 2020

Quando ti dicono...

 

La riflessione che pubblico di seguito, l'ho scritta a settembre.

L'ho già pubblicata allora sul mio profilo FB.

Mi sembra però giusto condividerla anche qui...

 


15 settembre 2020

Quando ti dicono...

Quando ti dicono che hai un tumore, la tua linea dell’orizzonte si abbassa. Non guardi più dritto di fronte a te ma verso il basso. Stai attento a quel filo d’erba che stai per calpestare, a quel sasso che ti farà inciampare o a quel granello di sabbia che si infilerà fra le dita dei piedi. Perché è delle cose di ora, dell’adesso, che ti devi preoccupare e non di tutti quei progetti a lunga distanza che ti sei programmato di fare.

Quando ti dicono che hai un tumore, cambia lo sguardo delle persone che ti circondano. E ogni volte che ne incroci uno, sei ancora più “ammalato”

Quando ti dicono che hai un tumore, all’inizio pensi sia un errore: “non può capitare proprio a me, è sempre successo agli altri... e perché ora proprio a me?!?” Poi inizia l’incubo!

Quando ti dicono che hai un tumore, anche se tutto si risolverà per il meglio, acquisisci la consapevolezza che non sei invincibile!

Quando ti dicono che hai un tumore, anche se passi una serata divertente e spensierata con gli amici, loro, una volta a letto, penseranno a tutte le cazzate che hanno detto e fatto nelle ore precedenti, tu no.

Quando ti dicono che hai un tumore, ti rendi conto che è iniziato una sorta di conto alla rovescia. Magari non morirai di quello, ma sai che quel “tic-tac” ti accompagnerà fino all’ultimo. Allora vivi intensamente ogni istante. Fai tutto quello che non hai mai fatto ma che avresti sempre desiderato fare! Quello che non hai mai fatto perché magari... non “era carino”, o perché “non si può “ o forse, perché sai che facendolo avresti deluso qualcuno... ora fallo e basta! Non hai più il tempo che pensavi di avere.

Quando ti dicono che hai un tumore, inevitabilmente diventi egoista, cinico, per alcuni anche “cattivo”. No, stai solo combattendo una guerra che sai, sarà difficilissima. Non ti preoccupare e non ti fare assalire dai sensi di colpa... sarebbe un’altra malattia che aggiungi alla “lista della spesa” oramai troppo lunga, che ti accompagna.

Quando ti dicono che hai un tumore, tutti hanno un amico “che ce l’ha fatta”, che era anche “più grave di te” ma che lui ne è uscito... e lì tu, ti senti davvero sconfitto! Un ebete, un cretino, perché sei assalito da mille paure e pensi proprio di non farcela!

Quando ti dicono che hai un tumore, nessuno ti dice come stanno realmente le cose... le terapie, i disagi, gl’incubi... a parole “tutti bravi“ ma ognuno che c’è passato, sa. E per ognuno è stato comunque diverso!

Quando ti dicono che hai un tumore, ama! Non hai più il tempo anche per odiare e se devi scegliere, è sempre meglio amare.

Quando ti dicono che hai un tumore, tutto è diverso. Anche i sogni.

Quando ti dicono che hai un tumore, anche se sei circondato da persone che ti amano, sei solo. E solo tu sai e riesci a comprenderti. Anche le cose più insensate agli occhi degli “altri”, per te, possono avere un senso!

Quando ti dicono che hai un tumore, realizza i sogni che non hai ancora realizzato. Non c’è né spazio, né tempo, per farne di nuovi.

Quando ti dicono che hai un tumore... nessuno sa cosa ti aspetta. Perché tu sei unico e non esiste un essere identico a te. Quindi ascolta i medici per le terapie e dai retta al tuo cuore... ti servirà per raggiungere quel poco di felicità che ti meriti dopo che ti hanno detto che hai un tumore.

domenica 29 novembre 2020

Che cosa è un profumo?

 
 
E' un sabato mattina. Salgo in cucina ed il mio olfatto è vinto dal gradevole profumo di caffè.
 
Lo prendo come un segnale. Sarà una giornata positiva.
 
Mi siedo e con la tazzina in mano comincio a riflettere:

 "Che cosa è un profumo se non la scia di un ricordo, il segno di una presenza, il risvegliarsi di un tempo?"

Vi è mai capitato di entrare in un ambiente e percepire un profumo che non sentivate più da anni e come in una macchina magica, speciale, iniziare a viaggiare nei ricordi?

 

O di intuire che sia passata da poco una persona e attraverso l'olfatto, e senza neanche vederla, sapere della sua presenza?

 

O che sentendo un odore vi immaginate immediatamente a casa anche se vi trovate a chilometri di distanza?

 

Vi è mai capitato di portare al naso un tessuto, un indumento, per sentire il calore fresco del pulito?

 

O farlo con un frutto, con una radice o ancora, con un bambino? 

 

Cosa è un profumo se non il solo simbolo della nostra presenza? 

 

Uso lo stesso profumo da circa 35 anni.

 

E oggi, tanto è il potere di questa essenza, quando me lo sento addosso, so di essere io!

 

Senza non saprei.

venerdì 27 novembre 2020

Sono un contenitore di sogni.


Sono un contenitore di sogni.

Ne ho talmente tanti che a volte alcuni li dimentico.

Penso di essere nato così. Non di esserci diventato. Ho ricordi di sogni di quando ero bambino che il solo pensarci mi commuove! 

Ne ho talmente tanti che a volte non distinguo più il sogno dalla realtà.

Non è facile vivere così.

Ve lo assicuro! Ti svegliano i giudizi.

I miei sogni sono tanti al punto che le mie notti oramai ne sono prive!

I più sono talmente realistici che mi portano a pensare di esserci dentro, vivendo così emozioni straordinarie, uniche e inimmaginabili.

Vorrei riuscire a realizzarli tutti.

Ma la cosa più drammatica, è che purtroppo molti di questi sogni non si concretizzeranno mai. 

Perché il tempo adesso non basta, perché le forze sono esaurite e spesso le speranze con esse!

Nei sogni ho vestito panni non miei, vissuto vite che non mi appartengono, baciato labbra mai incrociate. Voglio continuare a farlo.

Per molto tempo ho combattuto contro i demoni del sogno.

Poi ho imparato conviverci. Oggi sogno ad occhi aperti e ciò che un tempo era un problema ora è un appiglio sicuro.

Non so se sia un bene o un male, ma a volte mi piace pensare che la vita sia un sogno!

Di quelli belli. Di quelli che quando ti svegli vorresti subito riaddormentarti per poter riprendere immediatamente a sognare.

Vi prego, non svegliatemi, lasciatemi continuare a sognare. 

Ne ho bisogno.

giovedì 26 novembre 2020

La mia Play List personale CAP 2


 
 
Ho sempre fatto sin da quando ero bambino elenchi, classifiche, liste... insomma oserei dire di soffrire quasi di una patologia, che sinceramente non so se esiste o se abbia un nome, ma so che certamente io ne sono affetto!
 
Quando ero piccolo erano figurine, giochi, francobolli, tappi, etichette... Oggi ahimè colleziono l'impossibile... Elefanti, consensi, libri, persone, affetti, dischi, ovviamente quadri e musica, tanta musica.
 
E a proposito di musica...
Un sacco di volte mi sono messo lì e, un po' per noia un po' per malattia, appunto; a stilare la lista delle canzoni, dei cantanti o dei gruppi che per me hanno e hanno avuto, un significato speciale. 
Che sia emotivo, evocativo o semplicemente perchè quel brano mi piaceva... e ovviamente continua a piacermi. Così per scherzo ne' è venuto fuori un elenco di 100 brani. Che tutti pur essendo decisamente differenti uno dall'altro mi rappresentano.

Siccome dai commenti che mi inviate e dalle tante domande che mi ponete (soprattutto in privato), ho colto in voi una sorta di curiosità, quasi morbosa, di volermi conoscere meglio e soprattutto una sorta di voyeurismo che vi porta a voler conoscere anche i miei pensieri, le mie preferenze ed i miei gusti, eccovi accontentati. 
 
Di seguito, ogni settimana, per dieci settimane, vi lascero 10 link presi "in prestito" da Youtube, riguardanti altrettanti brani musicali... i generi sono diversi. Così come sono diverse le epoche.

Sono convinto che da questo caleidoscopio fatto di note e pentagrammi, assoli e grida, al 100° brano verrà fuori un bel quadro della mia caleidoscopica personalità.
Non siete ovviamente obbligati ad ascoltarli tutti ma... 
sono convinto che potrebbe essere un bell'esperimento...
Attenzione però, non è una classifica... è semplicemente un elenco.

E nella peggiore delle ipotesi, avrete comunque ascoltato solo buona musica!
 
 
La mia Play List personale CAP2

11) Ike & Tina Turner - Proud Mary

https://www.youtube.com/watch?v=zIvvQfQse7E 

12) Deep Purple - Child in Time

https://www.youtube.com/watch?v=PfAWReBmxEs 

13) The Jimi Hendrix Experience - Hey Joe

https://www.youtube.com/watch?v=rXwMrBb2x1Q 

14) The Beach Boys - Good Vibrations

 https://www.youtube.com/watch?v=Eab_beh07HU

15) Jethro Tull - Locomotive Breath

https://www.youtube.com/watch?v=i19d1QnstsA

16) Rino Gaetano - A Mano a Mano
 

17) Carly Simon - You're so Vain

https://www.youtube.com/watch?v=cleCtBP0o5Y

18) Blondie - One Way Or Another

 https://www.youtube.com/watch?v=_zBwRDEFMRY

19) Sting - Moon Over Bourbon Street

 https://www.youtube.com/watch?v=5A_3M6pkMls

20) ZZ Top - La Grange

https://www.youtube.com/watch?v=5xFgyGy6O7c&t=44s 


 

mercoledì 25 novembre 2020

A mio figlio


 

 

26 novembre 2020

 

Non ti dimenticare mai di amare.

Di proteggere, di custodire.

 

Sei il legame che unisce il passato al futuro.

Sei tutto ciò che avrei voluto essere.

Sei un orgoglio. 

 

Egoista al punto giusto e generoso, fin troppo.

Strafottente, pigro e opportunista, come piace a me! 

Testardo, sensibile e semplicemente odioso.

 

Il mio simile.

Il mio specchio.

La mia coscienza.

 

La mia voglia di vivere ancora.

 

Sei bello come un eroe, uno di quelli silenziosi, presenti, attenti, preziosi.

 

Ti sento fragile, tradito.

Ma tu vivi, vivi tutte le avventure, i viaggi e le esperienze che ti offrono.

 

Godi dei tuoi sogni e anche di quelli degli altri.

 

Racconta la tua arte.

 

Ti chiedo perdono per tutte le volte che ti ho deluso e per quelle che non c’ero.

 

Proteggi tua madre.

 

Semina i tuoi ricordi, coltiva il tuo orto e fottitene dei giudici.

 

Non uscire mai sconfitto, neanche quando gli altri pensano di avere vinto.

 

Non mentire mai a te stesso.

 

E non barare!

Se riesci, gioca la partita da concorrete leale. 

 

E ricordati del mio amore.

C’è! 

 

Buon compleanno figlio mio.

Hai appena concluso il tuo primo quarto di secolo.

martedì 24 novembre 2020

La battaglia più difficile




La battaglia più difficile è quella di vincere contro l’egoismo mio e quello degli altri. Non contro il tumore.


Preservare quel poco di dignità che ancora possiedi dopo che la malattia ti ha obbligato a metterla tutta in gioco. 


La battaglia più difficile è di restare lucido anche quando vorresti perderti. Sognare di poter dormire, mangiare, bere come prima. 

 

La battaglia più difficile è quella di mantenere la lucidità, anche in momenti dove quest’ultima ha deciso di abbandonarti per andare a giocare la sua partita a dadi da qualche altra parte.

 

La battaglia più difficile è quella di avere sempre la forza di poter urlare una, dieci, cento, mille volte “GRAZIE” a chi ti sta a fianco, ti sostiene e si prende cura di te. Perché la tua è la stessa loro battaglia. E vincere non è una speranza, è un imperativo. È un’alleanza questa, che si chiama amore.

lunedì 23 novembre 2020

Angela al Supermercato


Adoro fare la spesa. 

Forse perché adoro cucinare... e... anche mangiare, ahimè. La bilancia, facendo il suo lavoro, me lo ricorda inesorabilmente ogni mattina. 

Fare la spesa, dicevo, che sia in una piccola bottega o al supermercato, è per me motivo di scoperta, illuminazione ed incontri. 

In settimana ne ho avuto uno speciale. Un incontro di sguardi. Di quelli belli, sinceri, complici. Ero al centro commerciale. In tempo di COVID cerco di andarci proprio per lo stretto necessario. Nelle mie condizioni ci manca solo di contrarre il virus. Stavo scegliendo alcuni prodotti. 

Con la coda dell’occhio vedo, aldilà delle corsie, una chioma grigio perla. Non può che essere lei: Angela. 

Siamo “amici” sui social, ma non è una mia amica. La conosco si, abbiamo più volte scambiato chiacchiere e opinioni. Ma non siamo amici. 

Per me la parola Amicizia è una di quelle che va misurata. Conquistata. 

È certo però, che in un paese di 2500 anime è forse più facile incrociarsi e incontrarsi che in una città. Qui le occasioni sono molte di più. 

Condividiamo gli stessi gusti musicali. L’ho scoperto da fb. Forse perché siamo all’incirca coetanei. Insieme abbiamo anche condiviso alcune iniziative benefiche. Lei per una Associazione io per un’altra. È certamente una donna estremamente piacevole. 

Al di sopra degli scaffali e delle mercanzie i nostri sguardi si incrociano. Lei sa della mia condizione. Della mia malattia. Lo ha scoperto immagino da fb. 

I suoi occhi, sorridono. E pur indossando la mascherina, percepisco anche il suo sorriso celato, nascosto, mutilato dal sottile lembo di stoffa. Ricambio come faccio sempre a chi mi sorride. Anche quando non ne ho voglia perché annuso odore di circostanza. 

Ma al contrario di altri, il suo sguardo silenzioso non è compassionevole anzi, è di stimolo, di sprono. 

Non una parola ma i suoi occhi sembrano urlare “combatti, non mollare! Vai, spaccagli il culo!”. E mi arriva. Cazzo se mi arriva! Arriva tutto! 

Grazie Angela. Grazie amica mia... ora posso.

domenica 22 novembre 2020

Ho sempre amato leggere...

 

Ho sempre amato leggere...

È una delle mie passioni. Mi piace farlo però, in maniera “vera”. 

In che senso? Nel senso che ho bisogno del libro. 

Anche oggi, che la tecnologia mette a disposizione mille modi per farlo, io non riesco a privarmi dell’oggetto “libro”. 

Del suo profumo, il suo peso, il suo rumore. 

Sono riuscito a rinunciare al giornale, al quotidiano ma al libro no. Non ci riesco.

Con tutti i pro ed i contro: dalla gestione dello stesso, perché una volta comprato non riesco più a separarmene, fino ad arrivare all’aspetto finanziario che, tutto sommato, in fondo all'anno risulta un capitolo importante del mio bilancio economico. 

E di conseguenza anche l’accumulo "patologico" di centinaia e centinaia di volumi, è un'altra cosa della quale non riesco a privarmi.

Negli ultimi anni l’interesse è “caduto” prevalentemente su pubblicazioni tematiche, riguardanti il mondo dell’arte. 

Pochi romanzi, e ahimè, poca poesia e tanti, tanti approfondimenti sempre riguardanti lo stesso argomento. 

Ma in questi mesi di “pensieri strani e malati” legati alla situazione sia generale che personale, ho rispolverato, e di conseguenza riletto, alcuni libri che mi hanno accompagnato in ogni mio girovagare. 

Libri accumulati nel corso della vita e dai quali non mi sono mai più separato... Perennemente presenti sui tanti comodini che hanno fatto da cornice al mio sonno. 

Alcuni letti una volta e tenuti lì come “amuleto”, come "talismano", per il resto dei giorni. Altri di cui ogni tanto sento la necessità di aprire, sfogliare e leggere. 

Non tutto necessariamente, a volte è sufficiente poche pagine se non addirittura poche righe. 

Molti di questi appartengono al periodo della mia adolescenza. Volumi che ritengo essere la mia “università“ privata. Altri scoperti con il passare del tempo. 

Appartengono alla prima categoria alcuni classici comuni a molti: da Siddharta di Hesse a Il Gabbiano Jonathan Livingston di Bach, da Il Piccolo Principe di Saint-Exupéry a L'occhio del Lupo di Pennac, da Il Profeta di Gibran a Vita con gli orsi di Leslie, a tutto Corto Maltese di Hugo Pratt passando per i fumetti della coppia Magnus & Bunker.

E poi, altri "classici" come: Seppellite il mio cuore a Wounded Knee di Dee Brown, Lo zen e la manutenzione della motocicletta di Pirsing, Storie di ordinaria Follia di Bukowski, On the road di Kerouac, tutto Calvino, I fiori del male di Baudelaire, Lettera sulla felicità di Epicuro, le Poesie di Arthur Rimbaud e molti altri ancora...

...e poi tutti quelli che si sono aggiunti nel corso degli anni. 

Oramai tanti... 

Penso che negli ultimi quarant'anni non sia passato giorno senza che i miei occhi non si siano posati su una riga, che le mie dita non abbiano sfogliato una pagina.

Cosa sarebbe stata la mia vita senza la letteratura, la poesia, l'invenzione di un pensiero scritto?

Quanti viaggi in meno avrei fatto? Quante lacrime in meno avrei versato? Quante avventure in meno avrei vissuto?

Quanto più povero sarei stato? Quanto meno libero?


venerdì 20 novembre 2020

Ho sempre volato. Volato in alto!

Le riflessioni che seguono le ho scritte nello scorso mese di maggio...
 

 

Ho sempre volato. Volato in alto! 

L’ho fatto con ali di carta velina, di stoffa, di sogni, di speranza.

Ho volato grazie ad ali fatte d’amore, di cera, di legno e di carne.

Ho volato con la leggerezza di un bambino. Ho volato verso il sole, con la pioggia, il vento, la bufera e fra le lacrime.

L’ho fatto squarciando le nuvole, cancellando il passato, scrutando l’orizzonte.

Ho volato con le note di una canzone. Ho volato fra le carezze di un amante ed il calore di un affetto.

Con un profumo, un ricordo. 

Ho volato fra le sfumature di cento pennellate, nel blu, il giallo ed il rosso.

Con le luci negli occhi ed il buio dentro.

Ho volato con il colore, il calore e la mente. 

Con il sole in faccia, fra le righe di una pagina e le pieghe di un lenzuolo.

Ho volato e volato ancora.

E se un dio, uno qualsiasi, lo vorrà, continuerò a farlo.

Anche se le mie ali ora sono di cemento e la forza inizia a mancare.

giovedì 19 novembre 2020

La mia Play List personale CAP 1


 
 
Ho sempre fatto sin da quando ero bambino elenchi, classifiche, liste... insomma oserei dire di soffrire quasi di una patologia, che sinceramente non so se esiste o se abbia un nome, ma so che certamente io ne sono affetto!
 
Quando ero piccolo erano figurine, giochi, francobolli, tappi, etichette... Oggi ahimè colleziono l'impossibile... Elefanti, consensi, libri, persone, affetti, dischi, ovviamente quadri e musica, tanta musica.
 
E a proposito di musica...
Un sacco di volte mi sono messo lì e, un po' per noia un po' per malattia, appunto, a stilare la lista delle canzoni, dei cantanti o dei gruppi che per me hanno e hanno avuto, un significato speciale. 
Che sia emotivo, evocativo o semplicemente perchè quel brano mi piaceva... e ovviamente continua a piacermi. Così per scherzo ne è venuto fuori un elenco di 100 brani. Che tutti pur essendo decisamente differenti uno dall'altro mi rappresentano.

Siccome dai commenti che mi inviate e dalle tante domande che mi ponete (soprattutto in privato), ho colto in voi una sorta di curiosità, quasi morbosa, di volermi conoscere meglio e soprattutto una sorta di voyeurismo che vi porta a voler conoscere anche i miei pensieri, le mie preferenze ed i miei gusti, eccovi accontentati. 
 
Di seguito, ogni settimana, per dieci settimane, vi lascerò 10 link presi "in prestito" da Youtube, riguardanti altrettanti brani musicali... i generi sono diversi. Così come sono diverse le epoche.

Sono convinto che da questo caleidoscopio fatto di note e pentagrammi, assoli e grida, al 100° brano verrà fuori un bel quadro della mia caleidoscopica personalità.
Non siete ovviamente obbligati ad ascoltarli tutti ma... 
sono convinto che potrebbe essere un bell'esperimento...
Attenzione però, non è una classifica... è semplicemente un elenco.

E nella peggiore delle ipotesi, avrete comunque ascoltato solo buona musica!
 
 
La mia Play List personale CAP 1

1) Pink Floyd - Shine On You Crazy Diamond

 https://www.youtube.com/watch?v=cWGE9Gi0bB0

2) The Rolling Stones - Wild Horses

 https://www.youtube.com/watch?v=UFLJFl7ws_0

3) U2 - One

 https://www.youtube.com/watch?v=ftjEcrrf7r0

4) Patti Smith - Gloria

 https://www.youtube.com/watch?v=bPO0bTaWcFQ

5) Led Zeppelin - Babe I'm Gonna Leave You

https://www.youtube.com/watch?v=zX_wwlIZ6ko

6) The Doors - Riders on the Storm

 https://www.youtube.com/watch?v=iv8GW1GaoIc

7) David Bowie - Rebel Rebel

 https://www.youtube.com/watch?v=U16Xg_rQZkA 

8) The Clash - London Calling

 https://www.youtube.com/watch?v=EfK-WX2pa8c 

9) Bob Dylan - Hurricane

 https://www.youtube.com/watch?v=bpZvg_FjL3Q

10) Eagles - Hotel California

 https://www.youtube.com/watch?v=EqPtz5qN7HM


mercoledì 18 novembre 2020

La mia fede. Il mio Credo



La mia Fede. Il mio Credo.

Più di una volta mi è venuta la tentazione di affidarmi a un Dio. 

Uno qualsiasi. Ma non c’è l’ho fatta... Nonostante la mia vita sia stata costellata di incontri meravigliosi con donne e uomini di fede. 

Sono nato e cresciuto in una famiglia a suo modo credente. Le elementari le ho fatte dalle suore: Le Mantellate. Ed il ricordo che ho di Suor Letizia, la mia maestra di allora - che so ogni tanto leggermi - è ancora, a distanza di anni, pieno di affetto e riconoscenza. Non posso dire altrettanto dell’esperienza fatta dai preti in prima media, allo Zaccaria di Milano. Ma questa è un’altra storia. 

Comunque, vi stavo dicendo, di non essere mai riuscito, se non da bambino, a coltivare la fede in una religione specifica, pur riconoscendomi da sempre, un essere spirituale. 

Sono consapevole che l’atto della creazione in se ha un che di miracoloso pari a quello della morte, ma non credo in quella letteratura religiosa scritta dagli uomini. 

Pur essendo attratto e incuriosito da tutto ciò che concerne fede e religione, non ci riesco. Nonostante abbia un mio credo.

Ho letto la Bibbia ed i Vangeli, il Corano e molti volumi sulle discipline orientali. Ho letto il Bhagavad Gita, Sant’Agostino e Edouard Shuré, René Guénon e San Francesco. Ma non riesco. Confesso che in certi momenti ho anche cercato conforto in una fede, una qualsiasi ma anche lì non ci sono riuscito. 

E come molti mi sono ricordato di una esistenza di un Dio solo nei momenti di bisogno. Di questo mi rammarico! 

Credo nella natura, nella bellezza, nell’amore, nel sorriso, nell’armonia, nella buona azione, nella solidarietà e sono riconoscente a tutte le religioni perché senza un credo, una fede, l’arte non sarebbe mai esistita. 

Ma non invitatemi a credere in una giustizia divina... se esistesse non ci sarebbero padri che sopravvivono ai figli, violenze che ogni giorno siamo obbligati a vivere direttamente o indirettamente e la troppa sofferenza di cui spesso siamo semplici testimoni impotenti... 

E soprattutto, non invitatemi a credere in un giudizio divino! 

Già ho il mio bel da fare con il mio e quello di chi mi sta a fianco... non ne ho bisogno di altri. E se un giorno, un Dio, uno qualsiasi, dovesse palesarsi, avrei tanti, troppi perché a cui manca una risposta. Una risposta che non ho trovato nella fede, negli uomini, nelle cose.

 Nemmeno nella malattia e men che non si dica, nella felicità. 

Forse è proprio per questo che quel Dio, non si mostra. 

Neanche Lui saprebbe darmi le risposte alle mille domande che mi pongo ogni giorno. 

Lo so, morirò con i miei dubbi e le mie perplessità.

E fino a quel giorno, continuerò a vedere la divinità in un albero, in un tramonto, nel silenzio di una cima innevata, nel sorriso di un bambino, nel sibilo del vento, nel seno di una donna, nelle mani di chi lavora, nel calore del fuoco e nel volo di un gabbiano.

martedì 17 novembre 2020

E tu, oggi, hai sorriso?


 

Hai sorriso oggi? 

Charlie Chaplin diceva che un giorno senza sorriso è un giorno sprecato. Personalmente cerco di non sprecarne uno. Ma non è facile! 

Non lo era prima, figuriamoci ora! 

Eppure motivi ce ne sarebbero, basterebbe mettersi al balcone e guardare. 

Guarda lì, ad esempio... guarda quel bambino come ride felice giocando a fare il “maestro” con il proprio nonno... lui non sa che molto di quel che sarà, lo dovrà proprio al suo “alunno” di ora. 

E guarda. Guarda, se sposti un po'più in là lo sguardo, vedi quella coppia litigare... Sembra che siano sull’orlo di una crisi tremenda! Ma ecco, ecco, che messo da parte un po’ di orgoglio, ritorna il sorriso sul volto di ambedue. La bufera è già passata. Tornano a sorridere.

E quella signora? Si, quella che sta salutando il postino che se ne sta andando... Si vede dal sorriso che ha stampato sul viso che le ha recapitato ciò che aspettava da tempo! 

E quei due? Si quelli che si stanno allontanando, camminando veloci verso due parti opposte... Fino a poco fa, erano a scambiarsi baci appassionati. Ora ognuno va per la propria strada. Sorridenti come solo gli amanti sanno fare.

Per non parlare del sorriso di quel ragazzo che gioca con il proprio cane... a questa distanza sembra che anche lui sorrida al suo padrone...

Eh si, basta guardare fuori ed un sorriso lo trovi. 

Lì, pronto ad invadere il tuo volto... Si, lo trovi sempre... anche quando forse pensi di non averne più... o il conto che ti hanno presentato è troppo salato e ti fa pensare che non c'è nulla da sorridere!

Fottitene! Non guardare lo specchio. Guarda fuori e... Vivi. 

Vivi intensamente, freneticamente, senza vergogna... Chi si vergogna di vivere e di sorridere ha troppe cose da nascondere. Tu invece, ricordati di sorridere. Sorridi per tutto il tempo che dura il tuo viaggio. Lungo o breve che sia. E' una medicina.

 

SORRIDI


Sorridi, anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
illumini il tuo viso di tristezza
e nascondi ogni traccia di contentezza
ma anche se una lacrima sta per scendere
è quello il momento in cui devi
continuare a provare
sorridi, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
anche se il cuore ti duole
sorridi, anche se si sta spezzando
quando ci sono nuvole nel cielo
ci passerai sopra
se sorridi attraverso
la tua paura e al dolore
sorridi e forse domani
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi
è il momento in cui devi continuare
a sorridere, a che serve piangere?
scoprirai che la vita vale ancora
la pena di essere vissuta
se tu solo sorridi.

 

Charlie Chaplin