Ho fatto finta di nulla. Ho fatto finta che non fosse successo nulla. Ho fatto finta che tutto fosse ok. Mi sono autoconvinto. Ci ho creduto.
E contro tutto e tutti ho seguito l'istinto. E sono salito di nuovo in sella alla mia fedele Bellagio.
Molti mi avevano detto che non avrei mai più potuto montarci. Salire in sella e partire. Viaggiare. Sognare... Sentire la velocità fra le dita, essere investito dal vento sul volto.
Si, lui, il vento... e poi gli odori. E i rumori. E il caldo!
Caldo che solo una corsa in moto ti sa dare. Perchè quello è un caldo differente da tutti gli altri, che si prova solo sulle due ruote.
Credetemi.
E' da ottobre che non ci montavo. Da quando ho fatto le prime sedute di Radioterapia...
Dal divieto assoluto, nel corso dell'ultimo consulto con i medici, è emersa una possibilità...:
"Non è consigliabile ma se lei se la sente e non le da problemi... Da medico le direi di no... da motociclista so di non poterlo impedire".
Mi sono aggrappato a questa frase. Ed eccomi qui a condividere con voi questo istante. Con gli occhi lucidi e le dita che tremano dall'emozione.
Chi è motociclista lo sa. Altri forse non capiranno.
Ma non me ne fotte un cazzo! Sono di nuovo in sella!
Può sembrare ai più una sciocchezza. Ma per me è davvero una cosa importante. Già troppe privazioni, impedimenti, limitazioni mi hanno afflitto in questi ultimi 18 mesi. Hanno condizionato la mia quotidianità. La mia psiche. Violentato il mio fisico e mutilato l'orgoglio.
Sono legato a questa moto come mai a nessun'altra.
E' per me diventata una sfida. Un riscatto, un simbolo. Un legame indissolubile con una serie infinita di sensazioni, di emozioni. Di ricordi.
Sembrerà impossibile ma potrei praticamente raccontare di ogni km percorso. Delle genti che ho incontrato e gli asfalti che ho "consumato".
Il pensiero di non poterla guidare più mi costringeva ad un oblio che non volevo percorrere. Ora sono rinato. Perlomeno in parte!
Non mi tradire Bellagio.
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