La tristezza è causata dall'intelligenza. Più comprendi certe cose, e più vorresti non comprenderle.
Guardo il mare... penso... aspetto... Aspetto, penso e guardo il mare...
Di nuovo attese... Di nuovo quegli attimi infiniti...
Ebbene sì, rieccomi a combattere di nuovo con l'attesa.
L'unica attesa che oramai considero tale.
Quei tempi infiniti di attesa che riempiono gli istanti che passano da quando fai gli esami di controllo a quando arrivano i risultati.
Un giorno, massimo due.
Senza il tic-tac del tempo che passa, senza il giorno né la notte, senza la voglia di fare, di parlare, di dire...
Uno o due giorni Senza... Senza fiato, senza vita. In apnea, sperando di trovare ancora un po’ di ossigeno quando tornerai a respirare…
Di questo sono fiero:
di essere invecchiato senza essere diventato adulto;
di avere ancora la capacità di commuovermi davanti alla natura;
di sapere di non sapere come sosteneva Socrate.
Sono fiero di mio figlio, di quello che ho costruito e di quello che lascerò.
Sono fiero del fatto che qualcuno si ricorderà di me e di come io mi ricordo oggi, di ognuno di loro.
Sono fiero di me, di come ora guardo il mare e affronto la vita istante dopo istante...
Che cosa è il disegno? Difficile dare una risposta che non sia prettamente tecnica ma, fra le pagine del libro che sto leggendo, POTEVO DIVENTARE MILIONARIO HO DECISO DI ESSERE UN VAGABONDO - la vita di John Muir di Alexis Jenni, ho scovato una definizione poetica del disegno, che non mi ha lasciato indifferente...
La voglio condividere con voi...
"...Sale sul North Dome, disegna. Su questa semisfera di granito che domina la vallata non ci sono sofferenze, non ci sono momenti neri e vuoti, non ci sono sofferenze, non ci sono angosce venute dal passato né paure dell'avvenire. Il paesaggio è riempito in modo così compatto da tutta la bellezza di Dio che nessuna speranza meschina né alcuna mediocre esperienza personale può farsi spazio.
L'acqua, la semplice acqua che scorre dalle cascate è esaltante come champagne, l'aria lo elettrizza a ogni inspirazione, ogni movimento è una gioia, e l'assenza di movimento anche. L'intero suo corpo percepisce la bellezza che si dispiega intorno a lui, come quando seduti davanti a un fuoco se ne sente tutto il calore.
Posato come una mosca sul masso di granito liscio come un cranio, disegna. Disegna sempre così ingenuamente, ma con sincerità e con concentrazione. Capisco questa pratica, lo faccio anch'io: disegnare senza avere un particolare talento, senza avere una grande abilità ma con entusiasmo. Ciò che conta è l'atto, perchè l'atto di disegnare è una forma attiva di contemplazione, una forma di concentrazione estrema su due dimensioni nello stesso tempo, benché di grandezze incommensurabilemente diverse: la mina appuntita della matita che scivola sulla carta e la punta acuta della coscienza, che si affanna a cogliere la totalità del paesaggio nel quale siamo seduti.
Qui si pone la questione: come cogliere un paesaggio? Il paesaggio racchiude, ha un effetto potente che è difficile da definire, pone un enigma sempre vicino ad essere risolto, ma poi no, non lo è mai, è come una parola sulla punta della lingua, una lingua che è il corpo intero.
Il gesto sul foglio lascia una traccia legata a ciò che si vede, ed è questo filo disegnato, attraverso una forma di allucinazione, che finisce per coglierlo; qualsiasi cosa si intenda con questo termine.
In un paesaggio si può presagire la stessa inquietudine che Sant'Agostino ha provato di fronte a Dio, cosa che non è fuori luogo dato che Muir vede tutto attraverso il prisma del divino: "Tu sei nel più intimo di me, e allo stesso tempo Tu mi contieni", scriveva questo Santo introspettivo, e questo può descrivere il rapporto con il paesaggio.
Disegnare solleva, calma, canalizza il corpo che altrimenti si agiterebbe in vano; disegnare permette di vedere meglio con gli occhi che saltellano da un punto all'altro, permette di afferrare il mondo e di percepirsi al suo interno. La qualità del risultato non ha importanza, quando ci si sveglia da questo momento in cui ci si è nutriti del paesaggio si può anche ripartire dimenticandosi del foglio, non ci mancherà, tutto si è compiuto nel momento del disegno..."
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Vi siete mai soffermati ad osservare il lavoro di una vespa? Io l'ho fatto l'altra mattina... Ha dello straordinario!
Sinceramente al contrario delle api, non conosco quale contributo, quale beneficio, possano portare; quale sia la loro funzione in natura... Ma sicuramente, anche loro avranno dei validi motivi per essere qui in mezzo a noi...
Ma torniamo al dunque. Stavo facendo colazione.
Lei è arrivata. Ha iniziato a girare intorno al mio piatto...
La prima volta l'ho scacciata. La seconda anche... alla terza, l'ho lasciata fare...
Con un po' di diffidenza allora, ha provato più volte a posarsi sulla fetta di prosciutto che avevo "posteggiatto" nel piatto...
Dopo diversi tentativi e un po' più di coraggio affronta il pericolo... "Atterra". Ancora però, non è sicura. Si rialza in volo.
Volteggia un po' e si riposa sulla fetta di suino.
A quel punto, sicura di poter lavorare indisturbata, inizia a tagliare... Il tutto dura diversi minuti. Sfidando la fisica poi, riesce a staccare e portarsi via un bel pezzo del prelibato boccone...
Scompare alla vista... chissà... Sarà tutto per lei? O lo dividerà con qualcuno?...
Sta di fatto che non mi ero mai soffermato ad ammirare questo, tanto straordinario quando ordinario, miracolo della natura.
Sono felice di averlo fatto, e non averla scacciata come l'istinto mi avrebbe suggerito fare...
La bellezza di tutto ciò, di questo semplice atto per la sopravvivenza, mi pervade.
L'immagine di questa vespa così laboriosa ed impegnata nel suo fare, mi accompagnerà per il resto della giornata. Gliene sono grato. Sono sereno.
Una immagine delll'ultimo concerto dei Rolling che ho visto (Lucca) |
E' il gruppo che più amo insieme ai Led Zeppelin e ai Pink Floyd.
Sto parlando dei Rolling Stones.
Da l'altra sera (la notizia è però trapelata solo ieri) questa leggenda non sarà più la stessa.
E' morto a 80 anni Charlie Watts, il batterista. Lo storico batterista.
Lui che con il suo semplicissimo "Battere e Levare" a segnato il tempo non solo della più grande band di tutti i tempi ma anche il ritmo della mia esistenza... Piango e penso ai concerti che ho visto e a quelli che stupidamente mi sono perso... Piango e penso a cosa hanno rappresentato per me gli Stones...
Piango... Addio Charlie... Grazie di tutto
Davanti alla luna non riesco a rimanere insensibile. A restare indifferente.
L'altra sera ho di nuovo assistito al miracolo della luna piena che sorge dal mare.
Gli scenziati, o meglio gli esperti, l'hanno chiamata la "luna blu". Certamente non per il colore che era in quel momento "rosso fuoco", ma perché è la terza luna piena di una stagione che eccezionalmente ne ospita quattro. Ovvero, quella del 22 agosto è stata la terza luna piena dell’estate 2021, che già ha avuto due pleniluni (il 24 giugno e il 24 luglio) e ne avrà ancora un altro – il quarto – il 21 settembre.
È una luna 'extra', chiamata dal mondo anglosassone 'Blue Moon'e si ripete ciclicamente ogni due anni.
Per quanto mi riguarda potrebbe anche ripetersi 10, 100, 1000 volte a stagione che la mia emozione non muterebbe di nulla.
Ne resto sempre affascinato, vittima inguaribile di questo antico satellite che ogni volta mi ricorda il miracolo della rinascita. Un fascino romantico. Ma anche sensuale, erotico... Mistico.
Ok, mi sdraio sulla sabbia e aspetto che salga alta nel cielo... Che torni ad essere splendente...
Nel frattempo ad un volume bassissimo per non disturbare il rumore del mare, ascolto Neil Young (Harvest Moon)...
Tutto sommato la nostalgia è un po' di felicità alla quale viene tolto quello strato di polvere che il tempo le ha depositato addosso.
Non è tristezza, non è malinconia è semplicemnete nostalgia...
Mi piace, alcune sere, sdraiarmi sull'amaca che ho messo in giardino. Farmi cullare dall'aria e vagare con la mente fra pensieri e nostalgia. Lo trovo emozionante. Coinvolgente!
Mi piace ascoltare i rumori della notte e godere di quella nostalgia che inevitabilmente pervade il mio pensare.
Il mio essere.
Alcune volte lo sguardo va al cielo.
Guardo le stelle e penso a quanti navigatori e naviganti, hanno tracciato la via. Indicato la giusta direzione.
Vorrei lo facessero anche con me ancora una volta.
Altre ancora gioco con loro. Le unisco con una linea immaginaria come fossero puntini. Disegno con lo sguardo forme astratte, fantastiche e non. Come facevo da bambino quando "rubavo" la settimana enigmistica a mio padre e facevo i pochi giochi che ero in grado di risolvere: fra questi c'era sempre "unisci i puntini"...
Altre penso a chi non c'è più. Assenze presenti. Qui con con me al mio fianco, a confortarmi.
Mi piace la nostalgia. E' un'ottima compagna di viaggio. Ti scalda quando hai freddo e ti rinfresca quando la tensione surriscalda l'anima.
Chiamtemi eterno romantico, infaticabile sognatore o come vi pare a voi...
Datemi dell'idiota, del superficiale... Non mi interessa... Ma davanti alla luna piena che si specchia nel mare, piango.
Piango e sono felice!
E sera. Ho caldo.
La luna domani, anzi, oggi oramai, sarà di nuovo piena. The Load Out/Stay di Jackson Browne mi fa compagnia. Sento il richiamo di una civetta o comunque un animale simile, nascosto fra i rami dell'albero di eucalipto che ho davanti casa. Penso...
Vi è mai capitato di essere presi da una voglia irrefrenabile, irresistibile? Di quelle che devono essere soddisfatte altrimenti...
Beh, da tempo questa voglia, questo desiderio, si sta facendo strada dentro di me: ho voglia di prendere e andare!
In maniera sempre più prepotente!
Ultimamente ascolto molto il mio corpo, il mio respiro, la mia mente.
Cerco sempre più spesso, di dialogare con il mio IO. Non sempre ci riesco. Anche lui ha un caratteraccio! E' difficile saperci ragionare!
Ma a parte gli scherzi, assumo sempre più la consapevolezza di avere bisogno di altro. Non so esattamente cosa. Ma lo scoprirò...
Si, sto ascoltando sempre più me stesso. O almeno ci provo! E mi dice di andare... Ok. Partirò. Non so quando. Ma partirò.
Nel frattempo mi verso un bicchiere di vino... Bevo questo e poi andrò a dormire... Uhmmm, peccato... Proprio ora che Lou Reed ha iniziato a cantare PERFECT DAY...
Vabbeh, 'notte...
Roxy Perry canta HOUSE OF THE RISING SUN, mi rilassa. Mi piace.
Soffia ancora un leggero maestrale. Ci dona un po' di tregua dopo la canicola dei giorni scorsi.
Qualche notte fa ho sognato i miei genitori.
Sono mancati oltre venti anni fa.
Li ho sognati che dormivano come li ho visti dormire miliaia di volte quando ancora abitavo con loro a Milano e rientravo la notte.
Allora, cercavo di fare piano. Di non svegliarli perchè magari ero in ritardo sull'orario stabilito.
Erano lì come sempre. Tutti e due sdraiati sul fianco. Di schiena, uno contro l'altro. Opposti.
La casa era quella, la loro stanza era quella. La luce, l'atmosfera, l'odore erano quelli. Non una parola. Un movimento. Sembravano sereni. Erano veri. Erano belli. Mi sarebbe piaciuto svegliarli e parlare con loro... Non è avvenuto.
Come sia proseguito il sogno non lo ricordo.
Mi capita spesso di non ricordare i sogni che faccio o ricordarne solo qualche dettaglio.
Ci sono notti invece che proprio non sogno. Quelle mattine ci rimango male.
Mi piace sognare. Anche quando questi sono incubi... ma non sempre ci riesco…
Sempre più spesso invece mi capita di sognare ad occhi aperti…
Leggendo un libro, ascoltando un brano musicale o semplicemente contemplando un paesaggio. Ma questa è un’altra storia…
Sardegna...
La Sardegna è la terra degli odori, dei sentieri ripidi che portano al mare. Delle strade bianche e degli eucalipti.
Del sole e del vento.
Della malinconia. Dei ricordi. Dal sapore di mirto e del profumo di ginepro. Dei fuochi, degli orizzonti senza fine.
Della pioggia che quando cade fa male. Della pioggia che quando cade fa vita.
Dei verdi che diventano azzurri. Delle persone tanto vere quanto dure. Dei coltelli e delle tartarughe incontrate sull'asfalto.
E' l'isola violentata dai turisti, sporcata dai turisti, invasa dai turisti. Ma mantenuta dai turisti.
Orgogliosa e severa. L'isola del vino forte e degli aromi antichi. Dei conquistati e dei conquistatori.
Dalle mille lingue ed un solo cuore. Dei giri in moto che vorresti non finissero mai.
Dalla polvere pungente. Dai rovi taglienti. Dalle strade "tutte curve". Delle "lune piene" come in nessun altro dove.
Rifugio o luogo dal quale fuggire. Luogo dalle leggi secolari non scritte. E regole assurde da dover rispettare.
Isola degli sguardi indagatori e dai volti segnati. Delle donne orgogliose. Arida, arsa, selvaggia. Un po' puttana, un po' suora. Ma con sempre mille porte aperte.
Sardegna... Mio cuore... Mio amore.
L'ho fatto! Lo avevo promesso e l'ho fatto. Prendetermi per pazzo, perditempo, inguaribile romantico... ma l'ho fatto.
Qualche giorno fa, nel post "OGGI E' STATA UNA BELLA GIORNATA", lo avevo promesso. Ed ecco come è andata...
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Castiadas, 15 agosto...
Ora è notte. Tutti dormono. Chet Baker con il suo capolavoro ALMOST BLUE mi fa compagnia. Un cane in lontananza lancia i suoi latrati ad una luna che ancora non c'è... Un calice di vino, oramai vuoto, proietta la sua ombra sul tavolo... Fa ancora caldo. Troppo caldo. Il sonno non arriva. Ho questi legni, questa corda, questi tappi... sono giorni che li guardo... I legni li ho raccolti un giorno che è venuto a trovarmi mio figlio...
Si, ho raccolto alcuni legni portati dal mare e conservato alcuni tappi di sughero delle bottiglie consumate in questi mesi. Ho una corda, un piccolo Dremel...
Forse è giunto il momento...
Mi metto al lavoro... non so cosa ne verrà fuori... ma già per il solo fatto di farlo, di usare le mani la fantasia e l'inventiva... i cattivi pensieri se ne vanno via...
Non so quanti minuti siano passati. Ho finito. Il mio "scacciapensieri" è fatto!
Ok, è bruttino, ma tutto sommato non mi dispiace. Sa di mare, di vino e di vento. E poi è il ricordo di una bella giornata. E questo è quello che conta!
Ora è partito KIND OF BLUE di Miles Davis... è ora che vada a dormire...
"Voglio cercarmi, quel cercare che, come diceva Sant'Agostino, è già un trovare"
Ambrogio Fogar
Non sarei stato capace di esprimere meglio questo concetto! Ed è proprio questo che voglio fare. Nient'altro.
Non so come, dove, quando... Ma sento che devo farlo. Andare, partire. Cercare. Come un novello Parsival alla ricerca del suo Graal.
Ma la coppa tanto ambita ora sono io.
Sfiderò altri cercatori, draghi, maghi e fattucchiere. Incontrerò amici e nemici. Certamente soffrirò. Piangerò.
Ma un giorno tornerò più forte e pronto di quanto lo possa essere adesso.
Allora sarà festa. Si accenderanno le luci, i fuochi e si berrà e si danzerà fino all'alba.
Non biasimatemi. Né compatitemi. Ancor meno non odiatemi. Lo faccio per me. Per voi. Per noi. Ho bisogno di trovarmi. E so che ci riuscirò...
Guardo quanti confini ho intorno. E più cerco di superarli più ne incontro di nuovi.
Spesso li costruisco io stesso. In altre occasioni, cerco di scardinare quelli degli altri!
Ho visioni contorte. Distorte. Ma la cosa importante è che continuo ad averne ancora.
Alcune volte dove c'era una barriera trovo un varco. Altre, muri sempre più alti. Altre ancora deserti e poi... di nuovo verdi aperture o azzurri infiniti.
A Frida Khalo è stata attribuita una frase: "Non fare caso a me. Vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini...". La trovo illuminante.
Sto ascoltando Chris Bell, Elevator to Heaven e guardo il mare.
Lì dove l'unico confine è l'orizzonte. Che poi, in fondo in fondo, non è neanche un confine... è semplicemente una linea... E come direbbe l'amico artista Roberto Braida, una semplice "linea d'acqua"...
E' lì che a volte vorrei andare... Alla fine del mondo... Quella "fine del mondo" che non esiste perchè a pensarci bene, una volta arrivato lì, troverei un nuovo orizzonte che mi riporterebbe qui. Una sorta di giostra, di spirale senza fine...
Come quella che presto, mi tatuerò sulla pelle... Ma questa è un'altra storia.
Sorseggio dell'acqua fresca e riprendo a scardinare confini...
Che della buona musica e dell'eccellente arte, siano sempre con voi!
Gli America, riempiono il mio udito con il loro A HORSE WITH NO NAME.
Bevo acqua e limone all'ombra di questa veranda, unica zona d'ombra nelle vicinanze. Una bava di vento mi rinfresca leggermente dopo giorni di afa tremenda. Penso, rifletto. Con la mente divago...
Il gioco fra ombra e luce, rende quest'ultima ancora più accecante.
Penso a quante foto scattate che non rivedremo mai più... A quanti ricordi fintamente fissati che presto svaniranno... A quanti istanti cancellati che forse, solo un giorno lontano, scopriremo essere stati cruciali per la nostra esistenza.
A quanti sguardi complici in incontri casuali.
A quante parole mai dette che generano ancora, a distanza di tempo, rimorsi e rimpianti. A quante carezze sperate e baci attesi ancora da soddisfare e che mai più troveranno il loro completamento...
A viaggi intrapresi solo con la fantasia e mete raggiunte solo perchè desiderate da altri. Agli squilli di un telefono che non sono mai stati sentiti ed ad interminabili messaggi lasciati in sterili segreterie telefoniche mai ascoltati.
A quanti amori rubati, cancellati, consumati. Uccisi dalla mancaza di complicità, di dialogo, di disponibilità. A quanti amori finiti prima di iniziare e ad altri mai finiti anche se mai realmente vissuti.
A quanti desideri impossibili e ad altrettante pulsioni represse.
A quanti attimi di vita mai vissuti e quanti ancora da vivere...
A quante mezze verità... a quante bugie "buone".
Penso a...
Si, oggi sotto questa veranda, penso soltanto alla vita... la mia, la vostra... a quella di tutti... In fondo tutte molto uguali. Quasi banali, quasi noiose...
Una raganella verde è riuscita a stupirmi!
Era lì, sul palo del gazebo che delimita l'area bar... Si è fatta ammirare per diversi istanti. Poi con una sua eleganza, senza saltare via ma lentamente camminando, se ne è andata... chissà dove...
Quanto è bello rimanere stupiti di qualcosa... Qualsiasi cosa, purché sia stupefacente! Purché provochi un brivido lungo la schiena!
La natura ad esempio, non smetterà mai di stupirmi.
Un albero, un frutto, una mareggiata.
Ma anche un abbraccio inaspettato... Un pensiero carino, un regalo... Una lettura che non conoscevi e scopri all'improvviso piacerti... Un nuovo gruppo musicale. Un nuovo artista. Una nuova strada. Una stella cadente.
Una folata di vento all'improvviso.
Mi piace rimanere stupito. Penso sia l'emozione più grande che si possa provare.
E mentre altre sensazioni a volte le aspetti o almeno le desideri, lo stupore no.
Arriva e basta. Ti prende. Ti scombussola e come è arrivato, va via.
Voglio stupirmi. Stupirmi ancora!
Ho smesso di fumare a febbraio del 2020... poche ore prima dell'intervento. E non ho più ripreso.
Pensavo che l'astinenza da nicotina fosse peggio.
Sinceramente non mi pesa più di tanto. Riesco a sopportare e a... resistere... Quasi con facilità...
Ammetto però, che ci sono momenti che il desiderio diventa prepotente. Quasi irresistibile. Ma resisto! E non ho ancora ceduto!
Altre volte, durante il sonno, sogno di fumare...
Il potere della mente in questi frangenti è incredibile. Mi ritrovo in bocca il sapore del fumo, del tabacco e per qualche minuto, godo di tutto ciò.
Lo so, può sembrare follia.
In particolar modo per chi non ha mai fumato. Ma è così! Godo di quel maledetto, unico, straordinario, saporaccio. Mi riempie la bocca, il palato... E mi piace.
Non sono un ex fumatore pentito... di quelli che tengono alla larga chi ancora fuma. Anzi. Mi piace il profumo del fumo passivo...
A volte lo cerco anche.
E' però inutile negare. Il fumo fa male.
Molto male!
Anche se è stato appurato che il tipo di tumore con il quale sto combattendo non è causato dirattamente dalla sigaretta, altre complicazioni sorte in questo periodo, ahimè, lo sono.
Non fumate o se proprio non riuscite a separarvi dal fumo, fumate con consapevolezza... poche ma buone... gustatevele! Liberatevi della gestualità e godete solo del piacere che il tabacco da... Vi aiuterà...
A febbraio 2019 non solo ho smesso di fumare... Ho smesso di bere, di mangiare, di avere erezioni naturali, di avere minzioni controllate, di avere un umore stabile...
A febbraio 2020... Ho smesso!
Sono sempre stato aperto a nuove esperienze. Nuove scoperte.
In tutto.
Sono, come mi piace definirmi, un "curioso patologico". Mai soddisfatto e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Tendenzialmente “attratto”
Questo avviente in tutto. Senza però abbandonare ciò che è stato. E questo, fa di me un accumulatore seriale. Di qualsiasi cosa. Dagli affetti ai giocattoli, dai libri alla musica, dai sapori ai ricordi.
Anche nel cibo... assaggio di tutto e così con il bere...
Dovete sapere che sono stato, e se potessi permettermelo, lo sarei ancora, un discreto degustatore di whisky...
Mi piacciono più o meno tutti... O meglio, non proprio tutti, ma in linea di massima anche nei più commerciali a volte trovo qualcosa di interessante.
Ognuno con le proprie caratteristiche. I propri profumi, sapori, retrogusti...
Dai Single Malt ai Torbati, ai Bourbon.
A parte il Jack Daniel's, per cui nutro una sorta di venerazione (ho scritto anche un post a riguardo... Cliccla Qui) i miei preferiti sono i quelli delle Islay, i così detti torbati... e fra tutti il Caol Ila.
Qualche tempo fa però ho assaggiato un whisky giapponese... il Nikka Whisky... Amore a prima vista anzi, a primo sorso!
Intenso, speziato, mieloso e allo stesso tempo possente. Vero e schietto. Persistente al palato!
Se non lo avete mai assaggiato e amate il whisky, dovete farlo!
Mi ringrazierete!
Guardatevi intorno, innamoratevi della bellezza che vi circonda. E se potete, fatela vostra.
Godete di tutte quelle piccole cose che avete fino ad ora trascurato e che forse, non torneranno nemmeno più. Ma cercatele! Riscopritele!
E' questo il momento giusto!
Circondatevi di istanti indimenticabili ma lasciateli poi andare. Io sto imparando a guardare oltre. A vivere minuto dopo minuto. A leggere riga dopo riga...
Ciò che è stato, è passato; ciò che è, è presente; ciò che sarà è vita.
Circondatevi di arte, di musica, di belle letture e buone persone.
Cercate l'amore e la consapevolezza dell'essere. Siate dei buoni egoisti.
Un buon egoista è colui che pensa a stare bene per primo. Solo così avrà il potere di aiutare chi gli sta accanto.
Cercate il vostro respiro.
Comprate arte, libri, dischi...
Pensate al piacere di quando, dopo una giornata di lavoro, rientrate a casa. Riabbracciate i vostri affetti, "mettete su" un buon disco, vi sedete a leggere qualche riga del vostro libro e fra una pagina e l'altra, una riflessione e l'altra, il vostro sguardo si posa su quella tela del vostro autore preferito.
Lì, se non lo avete ancora fatto, togliete l'orologio dal polso.
Avete già uno straordinario e puntualissimo orologio interno.
Non vi serve altro.
Un orologio che misura solo emozioni.
Al posto della lancetta delle ore c'è quella dei momenti; di quella dei minuti, quella degli istanti. Il tradizionale ticchettio è scandito dal vostro battito cardiaco e non da un ingranaggio.
Tutto il resto è un'accumulazione inutile. Di pensieri, drammi, cose, denari e finti sorrisi.
Oggi è stata una bella giornata. Calda, afosa... ma comunque bella... Passata in totale relax con la famiglia riunita al completo.
Una giornata spensierata, di quelle che dovrebbe essere "la normalità" ed invece sono diventate "l'eccezionalità".
In realtà doveva essere una giornata in vela... poi le condizioni del mare, non lo hanno permesso... Allora piano B...
Pranzo al Tamatete e poi giro per spiaggette per trovare quella che... Ok, trovarla come piace a me, domenica 8 agosto, capisco sia cosa per alieni... ma comunque è andata bene... E a parte una puntura di vespa, sono riuscito a staccare la spina. Ho trovato tre legni perfetti. Erosi da mare, cotti dal sale e consumati dalla sabbia.
Ci farò uno "scacciapensieri" in ricordo di questa bella giornata.
A volte, alzando gli occhi al cielo mi viene spontaneo domandarmi da chi è orchestrato tutto questo. Dove nasce tutta questa violenta bellezza, da dove viene questa clamorosa potenza che alberga nella natura. Ed in giorni come questo ancora di più. Il cielo è carico, gonfio di pioggia. Il mare è pronto per dimostrare tutta la sua irruenza. Al punto che la terra si potrebbe capovolgere. Il cielo prendere il posto al mare e il mare sostituirsi al cielo.
Lo so, sono domande e quesiti quasi scontati, semplici banalità. Eppure immagini come queste, colori come questi, profumi e rumori (che non riesco né a farvi annusare né a farvi ascoltare) come questi, hanno la capacità di commuovermi.
Negli ultimi tempi è vero, ho la lacrima facile. Un po' di "sana" depressione che ogni tanto prende il sopravvento. Ma se la causa di tanta commozione è questo paesaggio, che prepotentemente invade tutta la mia percezione retinica, allora sono contento di avere accentuato, quasi esasperato, la mia sensibilità.
- Ehi, cosa stai facendo?
- Nulla, sto cercando...
- E cosa cerchi?
- Me stesso...
- E come pensi riuscirci?
- Non ne ho la più pallida idea. Ma non sopporto l'idea di morire senza averci provato.
Chi è mancato prima di me ha provato ad insegnarmelo... Non so se ci riuscirò... Ma almeno ci devo provare. E sono contento di farlo! Per me e non solo...
- E dove cerchi?
- Dentro e fuori di me. Nelle cose che amo ed in quelle che mi circondano... Nella natura ed i suoi frutti. Nei suoi profumi. Nelle persone vere. Nelle piccole cose. Fra i libri e gli spartiti. Nelle grandi speranze. Nelle esperienze fatte e quelle in attesa di essere vissute. Nel sale. Fra le dita. Nella metamorfosi. Nelle pennellate di una tela. Nei cambiamenti. Negli istanti. Fra le ceneri. Nel vento e nelle maree.
- E come cerchi?
- Fra le lacrime ed il riso guardo. Ascolto, tocco, annuso. Assaggio... Assaggio l'amaro ed il dolce. Ma soprattutto aspetto. Aspetto che la vita decida di sedersi al mio tavolo e tirare finalmente i dadi. Di giocare con me la sua fottuta partita... Chi vince, vince; chi perde perde!
Lavoro sodo, sudo. Solo per vincere! Cosa? Non lo so... Si vedrà
Mi piace, di tanto in tanto, andare a rileggere libri che ho letto in passato.
Magari da adolescente. E per i quali ancora nutro ricordi emozionanti.
Fra gli autori di allora, certamente Charles Bukowski era ed è uno dei più gettonati. Sarà stato per il suo essere ribelle, anticonvenzionale, "maledetto" o non so per quale altro motivo... Magari anche per quel suo essere così crudo e diretto sull'argomento "sesso", allora molto indagato fra le mie letture, tanto da trovarlo eccitante ed esplicito.
Poi, da adulto, ovviamente trovi altro. Si, uno spirito libero innamorato della sua libertà ma anche un uomo fragile, tanto romanitico da essere al limite della tenerezza.
Nei giorni scorsi mi è capitato di rileggere questa breve sua poesia: “Il bacio”
Confesso che non la ricordavo... la trovo di un'intensità straordinaria nonostante la disarmante semplicità. Da dedicare...
Poi lei si rigirò su un fianco, posò il capo sul mio braccio.
La guardai.
Tutto il cielo e la terra si specchiavano nei suoi occhi.
Seguitammo a guardarci.
Mi pareva che avrei potuto annegarci nei suoi occhi.
Poi l’accarezzai sul viso, ci baciammo, la trassi a me.
La strinsi.
Con l’altra mano le frugavo fra i capelli.
Fu un bacio d’amore, un lungo bacio di puro amore.