Mi piace, di tanto in tanto, andare a rileggere libri che ho letto in passato.
Magari da adolescente. E per i quali ancora nutro ricordi emozionanti.
Fra gli autori di allora, certamente Charles Bukowski era ed è uno dei più gettonati. Sarà stato per il suo essere ribelle, anticonvenzionale, "maledetto" o non so per quale altro motivo... Magari anche per quel suo essere così crudo e diretto sull'argomento "sesso", allora molto indagato fra le mie letture, tanto da trovarlo eccitante ed esplicito.
Poi, da adulto, ovviamente trovi altro. Si, uno spirito libero innamorato della sua libertà ma anche un uomo fragile, tanto romanitico da essere al limite della tenerezza.
Nei giorni scorsi mi è capitato di rileggere questa breve sua poesia: “Il bacio”
Confesso che non la ricordavo... la trovo di un'intensità straordinaria nonostante la disarmante semplicità. Da dedicare...
Poi lei si rigirò su un fianco, posò il capo sul mio braccio.
La guardai.
Tutto il cielo e la terra si specchiavano nei suoi occhi.
Seguitammo a guardarci.
Mi pareva che avrei potuto annegarci nei suoi occhi.
Poi l’accarezzai sul viso, ci baciammo, la trassi a me.
La strinsi.
Con l’altra mano le frugavo fra i capelli.
Fu un bacio d’amore, un lungo bacio di puro amore.
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