Dopo qualche giorno di pausa, eccomi di nuovo qui. Motivo di questa assenza?
Fate voi... Pausa di riflessione? Crisi dello scrittore? O semplici incazzature che meglio sbollire senza scrivere nulla prima di ritrovarsi, come è già successo in passato, con querele e denuncie da sbrogliare... Vabbeh...
Arriviano a noi.
Oggi vorrei dedicare una poesia all'amore.
Ad un amore ideale, pulito. Etereo ed eterno. Potente. Indelebile. Una poesia d'amore di Charles Bukowski.
Che questo signore, sia uno dei miei autori preferiti lo sanno oramai tutti.
E altresì, sono anche a conoscenza che molti non condividono questa mia scelta. De gustibus...
E non voglio essere io ad insistere o a voler far cambiare loro opinione.
Vorrei però, chiedere a quest'ultimi, che ancora denigrano questo straordinario e fedele aurore del XX secolo, di leggere e cogliere la delicatezza di questa poesia.
Allora cosa faremo? L’amore
-Allora cosa faremo?
-L’amore.
-Davvero?
-Si.
-Perfetto, allora mi spoglio.
-E perché ti togli i vestiti?
-Per fare l’amore.
-E chi ti ha detto che devi spogliarti per fare l’amore?
-Che io sappia, si fa così.
-No, quello non è amore, quello è possesso.
-Non capisco, e come si fa?
-Lasciati
addosso i vestiti e parliamo fino a stancarci, fino a provare a
decifrarci, fino a conoscere tutto a memoria, fino a scoprire i nostri
segreti più profondi, fino a scioglierci solo guardandoci, fino a quando
questi occhi si stanchino e mi obblighino a dormire.
-E proverai a tenerli ancora aperti?
-Si, solo per vederti.
Charles Bukowski
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