La battaglia più difficile è quella di vincere contro l’egoismo mio e quello degli altri. Non contro il tumore.
Preservare quel poco di dignità che ancora possiedi dopo che la malattia ti ha obbligato a metterla tutta in gioco.
La battaglia più difficile è di restare lucido anche quando vorresti perderti. Sognare di poter dormire, mangiare, bere come prima.
La battaglia più difficile è quella di mantenere la lucidità, anche in momenti dove quest’ultima ha deciso di abbandonarti per andare a giocare la sua partita a dadi da qualche altra parte.
La battaglia più difficile è quella di avere sempre la forza di poter urlare una, dieci, cento, mille volte “GRAZIE” a chi ti sta a fianco, ti sostiene e si prende cura di te. Perché la tua è la stessa loro battaglia. E vincere non è una speranza, è un imperativo. È un’alleanza questa, che si chiama amore.
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